Realizzato in commissionato per la Fondazione AVSI
Dallo stato di Guerrero a Oaxaca, la corruzione, l'incertezza della giustizia e la paura della violenza non risparmiano nessuno. In tutto il Messico, quasi 40.000 persone sono classificate come "scomparse" dal governo.
Quando le prime luci della notte avvolgono Acapulco, attraversare una strada, entrare in un pub o prendere un taxi, può essere molto pericoloso. Una delle più antiche località balneari del Messico, una volta conosciuta come meta di vacanze per star e milionari di Hollywood, Acapulco è stata recentemente classificata come la seconda città più violenta al mondo con un numero crescente di estorsioni, rapimenti e omicidi. Molto spesso, sembra siano proprio i poliziotti corrotti a facilitare sequestri e rapimenti di persona per riscatto. Proprio come la violenza contro le donne prelevate con la forza dalle strade. Le Nazioni Unite affermano che 4 donne messicane su 10 subiranno violenze sessuali nella loro vita e che 9 donne vengono uccise in media ogni giorno nel paese. Questa violenza diffusa ha causato oltre 250.000 vittime dal 2006 a oggi. Supportate da un progetto internazionale finanziato dall’UE e implementato dalla fondazione AVSI insieme alle ONG locali, tra lo Stato di Guerrero, Oaxaca e Puebla, le comunità indigene stanno adottando soluzioni per risolvere alcune delle problematiche relative alla sicurezza, l’accesso all’acqua e la difesa dei diritti delle lavoratrici nelle maquillas. Ben prima della “scoperta” di Colombo e la successiva invasione dei conquistadores europei, in quest’area a cavallo tra America Centrale e America Meridionale, fiorirono i primi nuclei sociali coesi e stabili, tra cui quelli dei mixtechi. Una popolazione che a distanza di 4000 anni continua a vivere nella stessa zona, che si estende per oltre 40.000 kmq tra la metà occidentale dello Stato di Oaxaca e alcune zone a nord-ovest dello stato di Puebla e Guerrero. Nella Mixteca, così come in moltissime aree rurali del sud del Messico, la mancanza di infrastrutture e di investimenti per la creazione di condotte idriche ha lasciato gli indigeni in condizioni precarie, con problemi di accesso all'acqua per uso domestico e agricolo. Malgrado nella stagione delle piogge ci siano precipitazioni per 6 o 7 mesi all’anno, sono sempre mancati gli strumenti per la raccolta dell’acqua piovana. Almeno fino a quando l’ONG locale “Mujeres en Desarrollo para el Progreso de San Luis Morelia” (Donne in sviluppo per il progresso di San Luis Morelia), ha pensato di iniziare a realizzare dei tank in ferro-cemento, dove convogliare l’acqua piovana raccolta attraverso dei canali installati sui tetti delle abitazioni per rispondere al fabbisogno delle comunità. Oltre al tema della scarsità dell’acqua, gli indigeni che abitano nella regione de La Montaña, devono affrontare anche l’assenteismo delle istituzioni. In questa zona, a circa 3 ore di viaggio da Tlapa, nello stato di Guerrero, alcuni cittadini hanno fondato la “Policia Ciudadana y Popular” (Polizia cittadina e popolare). Attraverso il pattugliamento delle strade e il controllo dei veicoli in transito tra i paesaggi aspri e montuosi della zona, tentano di evitare problemi alla gente del posto, attanagliata da furti, assalti alle camionette e al bestiame lungo le strade. Allo stesso tempo, cercano di portare avanti i valori ancestrali dei loro avi, tramandati attraverso pratiche come l’autodisciplina, il prendersi cura gli uni degli altri e le antiche pratiche dei curanderos. Percorrendo insieme lo stesso cammino, queste associazioni stanno cercando di sviluppare e generare la speranza, cosicché la gente possa credere in se stessa, ma anche nella possibilità di un futuro diverso.
Una donna attraversa una strada del centro città di notte. Le Nazioni Unite affermano che 4 donne messicane su 10 subiscono violenze sessuali, come molestie indesiderate o stupri, durante la loro vita, e che vengono uccise una media di 9 donne al giorno nel paese. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Maria Emma Mora Liberato, 54 anni, tiene tra le mani alcuni vestiti del figlio all'interno della sua abitazione. Jose Alberto Telles Mora è scomparso il 20 settembre 2011 all'età di 14 anni. Dopo 8 anni, Emma non è ancora riuscita a trovare suo figlio ed è diventata presidente dell’ONG “Familias de Acapulco en busca de sus desaparecidos”, un'organizzazione civile che aiuta le famiglie a ritrovare i propri cari scomparsi. Supportate da un progetto internazionale promosso dalla fondazione AVSI e finanziato dall'UE, le ONG locali stanno cercando di cambiare il loro futuro. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un crocifisso appeso nella chiesa di una congregazione rurale fuori città dove Padre Jesus Mendoza è stato trasferito per la propria sicurezza dopo aver prestato servizio per anni in una chiesa nella violenta città portuale di Acapulco. Secondo il Catholic Multimedia Center (CCM), dal 2012 sono stati uccisi 27 preti in Messico, rendendolo il paese più pericoloso dell’America Latina per i sacerdoti. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Braulio Daniel Campus Cecilio, viene visitato dallo staff medico della “Clínica Hospital del Pueblo Anna Seethaler” dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico al braccio, dopo essere stato gettato da un ponte alto 8 metri da qualcuno che tentava di rubargli il telefono e i soldi. San Pedro Ixtlahuaca, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Carolina Cecilio Martinez sulla porta della sua abitazione dopo essere tornata dall'ospedale insieme al figlio Braulio. Braulio ha subito un brutto infortunio al braccio dopo essere stato gettato da un ponte alto 8 metri da qualcuno che tentava di rubargli il telefono e i soldi. Secondo il Sistema Nazionale per la Pubblica Sicurezza del Messico, i primi tre mesi del 2019 hanno registrato un aumento delle uccisioni nel paese del 9,6% con 8.493 omicidi. San Pedro Ixtlahuaca, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un grattacielo sulle coste di Acapulco. Una delle più antiche località balneari del Messico, un tempo conosciuta come meta di vacanze delle star di Hollywood e dei milionari, Acapulco è stata recentemente classificata come la seconda città più violenta al mondo nel 2018, con un numero crescente di estorsioni, rapimenti e omicidi. Le sue spiagge sono ormai quasi deserte, ad eccezione di pochi turisti locali, e costantemente pattugliate dalle forze armate. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcuni turisti passeggiano nei pressi di un posto di blocco dell'esercito messicano davanti alla spiaggia di Hornos. La città di Acapulco, una delle più antiche località balneari del Messico, un tempo conosciuta come meta di vacanze delle star di Hollywood e dei milionari, è stata recentemente classificata come la seconda città più violenta al mondo nel 2018, con un numero crescente di estorsioni, rapimenti e omicidi. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una coppia fa il bagno nella spiaggia di Hornos ad Acapulco. Una delle più antiche località balneari del Messico, un tempo conosciuta come meta di vacanze delle star di Hollywood e dei milionari, Acapulco è stata recentemente classificata come la seconda città più violenta al mondo nel 2018, con un numero crescente di estorsioni, rapimenti e omicidi. Le sue spiagge sono ormai quasi deserte, ad eccezione di pochi turisti locali, e costantemente pattugliate dalle forze armate. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una paio di scarpe appartenenti al figlio di Maria Emma Mora Liberato. Jose Alberto Telles Mora è scomparso il 20 settembre 2011 all'età di 14 anni. Dopo 8 anni, Emma non è ancora riuscita a trovare suo figlio ed è diventata presidente dell’ONG “Familias de Acapulco en busca de sus desaparecidos”, un'organizzazione civile che aiuta le famiglie a ritrovare i propri cari scomparsi. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Sergio Ceballos Ascensio, 48 anni, all'interno dell’abitazione di Maria Emma Mora Liberato, 54 anni, lavorano insieme nell’ONG “Familias de Acapulco en busca de sus desaparecidos”. La figliastra 17enne di Sergio, Monserrat Smith Orozco, è stata rapita in strada il 9 agosto 2015. È stata poi ritrovata morta nel 2018. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Due membri dell'esercito messicano pattugliano la spiaggia di Hornos ad Acapulco. Una delle più antiche località balneari del Messico, un tempo conosciuta come meta di vacanze delle star di Hollywood e dei milionari, Acapulco è stata recentemente classificata come la seconda città più violenta al mondo nel 2018, con un numero crescente di estorsioni, rapimenti e omicidi. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Maria Emma Mora Liberato, 54 anni, presidente dell'associazione civile “Familias de Acapulco en busca de sus desaparecidos”, all’interno della sala convegni del Parco Papagayo dopo una conferenza stampa in cui ha sottolineato che ogni giorno nella regione vengono uccise o scompaiono dalle 3 alle 5 persone, aggiungendo che la violenza non è diminuita secondo i dati raccolti dal Servizio Medico Forense (Semefo), dall'Ufficio del procuratore generale (FGE) e dalle denunce dirette. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Le ombre di alcune persone radunate nella chiesa a cielo aperto di una comunità rurale alla periferia della città, per partecipare alla messa celebrata da Padre Jesus Mendoza, che crede fermamente nell'importanza di incontrare le comunità locali e dialogare con loro. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Members of “Familias de Acapulco en busca de sus desaparecidos”, an NGO run by relatives of missing persons who try to find their beloved ones. Across Mexico, almost 40.000 people are categorized as “missing” by the government. This widespread violence has claimed more than 250,000 lives since 2006. Acapulco, Mexico 2019. © Matteo Bastianelli
Padre Jesus Mendoza nella chiesa di una congregazione rurale fuori città dove è stato trasferito per la propria sicurezza dopo aver prestato servizio per anni in una chiesa nella violenta città portuale di Acapulco. Secondo il Catholic Multimedia Center (CCM), dal 2012 sono stati uccisi 27 preti in Messico, rendendolo il paese più pericoloso dell’America Latina per i sacerdoti. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcuni marines messicani a bordo di un pick-up, pattugliano le strade del centro città di notte. Dall'inizio della Guerra messicana della droga nel 2006, il governo ha iniziato a combattere i trafficanti di droga, che allo stesso tempo si sono scontrati tra loro per il controllo del territorio. Il dilagare della violenza ha causato oltre 250.000 vittime finora. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un’anziana donna vende tacos nel centro cittadino durante il primo “Festival della Lettura per la Pace e l’Inclusione” organizzato dall’ONG “Consejo de Lectoescritura y Artes Creativas” (CLEAC). San Jacinto Amilpas, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcune famiglie riunite di fronte alla chiesa di San Jacinto Amilpas, in occasione della celebrazione della Prima Comunione dei loro figli. San Jacinto Amilpas, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcune persone riunite nella chiesa a cielo aperto di una comunità rurale alla periferia della città, per partecipare alla messa celebrata da Padre Jesus Mendoza, che crede fermamente nell'importanza di incontrare le comunità locali e dialogare con loro per promuovere il cambiamento sociale. Acapulco, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Patricia Eduviges Silva López, insegnante di scuola e leader di una ONG locale, sul tetto di un piccolo edificio insieme ad alcuni abitanti del villaggio di Mogote Colorado, durante la costruzione di un serbatoio per la raccolta e il trattamento di acqua piovana da destinare a uso domestico e agricolo. Santiago Ayuquililla, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una giovane donna con un bambino in braccio cammina vicino a un serbatoio per la raccolta di acqua piovana in costruzione nel villaggio di Mogote Colorado. L'accesso ad acqua potabile per uso domestico e agricolo è un problema quotidiano nelle aree rurali nel sud del Messico. Santiago Ayuquililla, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcuni abitanti del villaggio di Mogote Colorado, impegnati nella costruzione di una cisterna per la raccolta di acqua piovana. L'accesso ad acqua potabile per uso domestico e agricolo è un problema quotidiano nelle aree rurali nel sud del Messico. Attraverso un progetto finanziato dall'UE, le ONG locali stanno lavorando a soluzioni sostenibili per fornire acqua pulita alle comunità locali. Santiago Ayuquililla, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcuni cavalli in un campo, sullo sfondo una veduta delle campagne che circondano il villaggio di Mogote Colorado. L'accesso ad acqua potabile per uso domestico e agricolo è un problema quotidiano nelle aree rurali nel sud del Messico. Santiago Ayuquililla, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una bambina gioca con il suo cappello mentre alcune donne di una comunità rurale lavorano alla costruzione di un serbatoio per la raccolta e il trattamento di acqua piovana da destinare a uso domestico e agricolo, nel villaggio di Mogote Colorado. Santiago Ayuquililla, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una veduta all'alba del quartiere di Los Pinos, con un cartello strappato che penzola da una cavo elettrico, attraverso il quale i cittadini della zona avvertono i criminali che, se varranno trovati ad aggirarsi attorno alle loro proprietà, saranno linciati ed esposti in strada. Huajuapan de León, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un gruppo di studenti in carriera professionale nella salute della comunità presso il CONALEP, muniti di guanti e sacchi della spazzatura, ripuliscono le rive del fiume locale dai rifiuti plastici con l’aiuto dei loro insegnanti. Santiago Huajolotitlán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Maria Laura Garcia Rivera, 47 anni, presidente dell’ONG “Comité Cuenca Huajolotitlán”, insieme ad alcune persone all’interno di un negozio, si prepara per ripulire le rive di un fiume dai rifiuti plastici, con l'aiuto di un gruppo di studenti. Santiago Huajolotitlán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alejandro Cruz Barragan, studente in carriera professionale nella salute della comunità presso il CONALEP, impegnato nelle attività di pulizia di un fiume da scarti plastici, bottiglie vuote di prodotti agrochimici e rifiuti generati dalle coltivazioni vicine. Santiago Huajolotitlán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Tre studenti volontari di una scuola locale, muniti di mascherine, guanti e sacchi della spazzatura per ripulire la zona dai rifiuti, camminano davanti a una vecchia televisione abbandonata nei pressi del fiume. Santiago Huajolotitlán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un uomo cammina su una strada nella regione de La Montaña. La comunità indigena locale si sente abbandonata e non protetta dallo Stato di Guerrero, il secondo stato più povero e violento del paese. Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alcuni membri della "Policia Ciudadana y Popular" pattugliano la strada mentre una famiglia rimane a guardarli con preoccupazione davanti alla porta di casa. La comunità indigena locale si sente abbandonata e non protetta dallo Stato di Guerrero, il secondo stato più povero e violento del paese. I membri della PCP cercano di prevenire la violenza e le attività criminali, ma il fatto che si aggirino armati crea anche timori nella comunità. Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un uomo riposa sotto le colonne di un edificio nel comune di Alcozauca de Guerrero, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Una veduta della zona montuosa intorno a Tlapa de Comonfort, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Alle prime luci dell’alba, una giovane donna tiene in braccio la figlia, mentre attende davanti alla banca locale di ricevere un sussidio economico dal governo insieme ad altri indigeni dello stato di Guerrero. Tlapa de Comonfort, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Tre studenti ascoltano il loro insegnante presso l’Unità Scolastica “Josè Clemente Orozco”. Tehuacán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Reyna Ramírez Sánchez, 38 anni, fondatrice e attivista del collettivo “Obreras Insumisas”, cuce alcune borse nella cucina della sua abitazione mentre sua madre la guarda. Sebbene Reyna abbia iniziato a cucire in giovane età, ha dovuto smettere di lavorare nelle maquilas dopo essere stata minacciata e aver subito violenze per aver difeso i diritti dei lavoratori con il suo collettivo. Tehuacán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un gruppo di bambini gioca insieme a Rolando Moreno García, 36 anni, insegnante di scuola superiore e psicologo, presso un centro per lo sviluppo infantile. La struttura, gestita dall’ONG “Semillita de Esperanza” (Piccoli Semi di Speranza), è uno spazio dove i bambini possono giocare, svolgere attività artistiche e artigianali, e avere la possibilità di sviluppare la propria immaginazione e creatività. Alcozauca de Guerrero, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Citlali Pérez Vázquez, 34 anni, insegnante e leader della "Policia Ciudadana y Popular", all'interno della scuola in cui lavora. Sul muro ci sono gli alfabeti spagnoli e nahuatl, utilizzati dalla comunità indigena di Santa Cruz Loma Lapa, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Due bambine parlano tra loro sedute al proprio banco in un centro per lo sviluppo infantile gestito dall’ONG “Semillita de Esperanza” (Piccoli Semi di Speranza), dove i bambini possono giocare, svolgere attività artistiche e artigianali, e avere la possibilità di sviluppare la propria immaginazione e creatività. Alcozauca de Guerrero, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Azucena Nestor Moctezuma, 44 anni, psicologa e responsabile di un centro per lo sviluppo infantile, all’interno della sua abitazione. La struttura, gestita dall'ONG “Semillita de Esperanza” (Piccoli Semi di Speranza), è uno spazio in cui i bambini possono giocare, svolgere attività artistiche e artigianali, e avere la possibilità di sviluppare la propria immaginazione e creatività. Alcozauca de Guerrero, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un asino con le zampe anteriori legate insieme per impedirgli di fuggire, in un campo nel villaggio di Santiago Nopala, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un uomo armato di fucile nella regione de La Montaña. La comunità indigena locale si sente abbandonata e non protetta dallo Stato di Guerrero, il secondo stato più povero e violento del paese, quindi nel 2012 ha fondato la "Policia Ciudadana y Popular", un’organizzazione non riconosciuta dalle autorità, che cerca di prevenire la violenza e le attività criminali pattugliando le strade e monitorando i veicoli in transito per permettere alle persone di muoversi in sicurezza nell'area. Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un bambino seduto all'ombra di un albero, sullo sfondo una veduta della zona montuosa intorno a Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un paio di scarpe appese a un cavo della corrente. Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un uomo sdraiato su un lettino di legno, durante una seduta di magnetoterapia effettuata dai guaritori tradizionali locali. Santa Cruz Loma Lapa, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un membro della "Policia Ciudadana y Popular" pattuglia la strada mentre alcune persone e bambini lo guardano. La comunità indigena locale si sente abbandonata e non protetta dallo Stato di Guerrero, il secondo stato più povero e violento del paese. I membri della PCP cercano di prevenire la violenza e le attività criminali, ma il fatto che si aggirino armati crea preoccupazione nella comunità. Temalacatzingo, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Louis Antonio e Felipe giocano sul tronco tagliato di un albero, nei pressi dell’officina del padre nel villaggio di Santiago Nopala, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
Un pick-up che trasporta due cavalli, sulla strada per Tehuacán, Messico 2019. © Matteo Bastianelli
FORTALEZA MEXICO (2019)
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