Gli aquiloni continuano a volare nelle favelas di Rio de Janeiro, ma spesso restano impigliati. Sospesi e difficili da raggiungere, come i sogni di riscatto delle classi sociali più povere del Brasile.

Secondo un recente report di Amnesty International, negli ultimi 10 anni l’UPP, l’unità della polizia di pacificazione e la polizia militare hanno ucciso quasi 10.000 persone nel contesto della cosiddetta “guerra alla droga”. Il programma di pacificazione avviato nel 2008 nelle favelas ha portato a una convivenza difficile per la gente, stretta tra la soffocante presenza delle gang da un lato e della polizia dall’altro. Un terreno ancora fertile per gli affari delle organizzazioni criminali, che continuano a reclutare adepti nelle strade, a gestire traffici di droga e del riciclo dei rifiuti, con la complicità di rami deviati della polizia. Milioni di persone in tutto il mondo si guadagnano da vivere raccogliendo, riciclando e vendendo materiali che qualcun altro ha gettato via. “Vi è un crescente riconoscimento che i raccoglitori di rifiuti contribuiscano all'economia locale, alla salute e alla sicurezza pubblica e alla sostenibilità ambientale, secondo Wiego, una rete globale focalizzata sulla garanzia di mezzi di sussistenza per i lavoratori poveri. Tuttavia, spesso devono far fronte a uno status sociale basso, condizioni di vita e di lavoro deplorevoli e allo scarso supporto da parte dei governi locali".

SUPPRESSED FAVELAS (2015)